News

Le meraviglie naturalistiche da vedere nella Foresta Umbra

Le meraviglie naturalistiche da vedere nella Foresta Umbra

La Foresta Umbra è il polmone verde del Parco Nazionale del Gargano. Tra Vieste, Monte Sant’Angelo e Vico del Gargano, questa Riserva Naturale Protetta custodisce una storia millenaria a circa 800 metri d’altitudine, tra faggicerriquerceaceri e lecci, e la sua identità unica la rende una foresta nord-europea trapiantata sul Mediterraneo. Anche se il suo nome ricorda quello di una regione del Centro Italia, deriva dall’aggettivo latino umber, per indicare la sua natura cupa e ombrosa. È ricca di meraviglie naturalistiche, scopriamole insieme in vista dei World Masters Orienteering Championships 2022!

LE FAGGETE VETUSTE

Nel 2017, per l’immenso valore biologico ed ecologico, la Foresta Umbra è diventata Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO grazie alle sue faggete vetuste. Queste foreste di faggi, che ne ricoprono l’84% dell’estensione, raggiungono 45 metri di altezza e possono vivere fino a 350 anni, caratteristiche uniche al mondo. Inoltre, con il peso di oltre 10 tonnellate, questi alberi ad assorbire per secoli la quantità di anidride carbonica prodotta da sette auto in un anno. La riserva di Falascone, di circa 48 ettari sempre all’interno del Parco, rappresenta un rarissimo esempio di faggeta mista, con una varietà eccezionale di specie arboree, come aceri, tigli, carpini, agrifogli, tassi e lecci. Tra questi, spicca il leccio di Vico del Gargano, alto 50 metri con una circonferenza di 5.

Credits V.Biffani

I CUTINI, LE DOLINE DI ACQUA

Il territorio della Foresta Umbra è privo di corsi d’acqua a causa della sua natura carsica. Grazie al fondo impermeabile del terreno in alcune doline si formano raccolte di acqua piovana, fondamentali per lo sviluppo degli insediamenti nel passato e ancora oggi sfruttate per abbeverare le mandrie e le greggi. Per raccogliere l’acqua dai cutini i contadini hanno adottato un sistema di origine araba per realizzare una leva con cui agevolarne il recupero: un lungo palo di legno alle cui estremità vengono fissati una corda con il secchio e un sasso come contrappeso incardinato su un montante. I cutini, che in genere tendono a prosciugarsi durante la stagione estiva, sono una specificità della storia e delle tradizioni pugliesi, come il più esteso Laghetto d’Umbra.

IL CAPRIOLO GARGANICO E LA RISERVA DEI DAINI

Credits V.Biffani

Anche se è l’animale più difficile da incontrare, il capriolo garganico è presente nella Foresta Umbra con uno dei tre nuclei autoctoni in Italia, oltre a quelli presenti a Castel Porziano e nei Monti di Orsomarso. Il capriolo garganico si distingue dalle popolazioni europee per le dimensioni minori, per la colorazione del pellame in inverno, per il colorito della fronte e dell’area del naso più scuro e per la mancanza di macchie bianche sulla gola e sul collo. Il maschio possiede per circa 8 mesi all’anno delle semplici corna con un massimo di tre punte. In prossimità del Laghetto d’Umbra potrete visitare, invece, la riserva faunistica dei daini. In generale nell’area vivono centinaia di specie animali, tra lepri, scoiattoli, fagiani e piccoli roditori oltre a cinghiali, caprioli, picchi e donnole.

MILLACERO E LA NINFA GARGARA

Un’antica leggenda narra di un luogo sacro tra Vico e Monte Sant’Angelo, dove sorgeva un enorme acero millenario, chiamato dagli abitanti Millacero. In realtà, dietro le sembianze di albero, si celava la bellissima ninfa della foresta Gargara, figlia di un uomo e di una dea, dagli occhi neri e capelli scuri. Quando un fauno, metà uomo e metà caprone, innamorato di lei cercò di possederla, la ninfa lo rifiutò e venne salvata dagli umani e dagli animali della Foresta Umbra. Per l’ira il fauno si rivolse a Giove, ricordandogli lo stesso torto subito dalla ninfa, che la trasformò in un acero bianco. Da allora il fauno visse accovacciato sui suoi rami per difenderlo per l’eternità. Sareste capaci di riconoscere Millacero?

Credits V.Biffani

Il patrimonio del Gargano è inestimabile!

Continuate a scoprirlo su Viaggiare in Puglia